martedì 16 dicembre 2014
lunedì 8 dicembre 2014
giovedì 27 novembre 2014
Avevo solo cinque anni quando, per la prima... - Cristiana De Sciscio
Avevo solo cinque anni quando, per la prima volta, chiesi a mia madre -Cos’è l’amore?- Lei mi rispose semplicemente -Una cosa bellissima. Non si può toccare. Ma lo si può sentire.- Mi spiazzò con quella risposta. Come può essere bellissimo qualcosa che non possiamo toccare? Tipo l’aria. L’aria non possiamo toccarla, ma non diciamo mica che è bellissima. A dieci anni feci la stessa domanda a mia sorella maggiore. Lei mi rispose -L’amore non sempre esiste. La maggior parte delle volte ci riempiono solo di cazzate. Non credere a chi ti dice -ti amo-. Credi a chi dimostra di tenerci davvero a te. Ma oramai nessuno ama. Tutte prese per culo. Non innamorarti mai.- Zitta. Non riuscii a pronunciare una solo parola. Penso che mia sorella odi l’amore. Ma io continuai a credere in quello che mi disse la mamma tempo fa. Volevo crederci, nell’amore. Iniziai il primo superiore. La professoressa di religione volle cominciare la lezione parlando dell’amore. E la prima cosa che disse fu: “L’amore non si descrive a parole. Ti innamori per caso. Non decidi ne di chi, ne quando. Succede e basta.- Un’altra batosta. Basta. Ero troppo confusa. Forse, ognuno aveva una propria filosofia sull’amore e io dovevo ancora scoprire la mia. A quindici anni conobbi un ragazzo. Solo con lui capii veramente cosa fosse davvero l’amore. I suoi occhi incastrati nei miei erano amore. Le sue mani incrociate alle mie erano amore. I suoi baci. I suoi sorrisi. I suoi abbracci. La mia filosofia sull’amore era il suo nome. E forse avevano ragione un po’ tutti. Per descrivere l’amore non basterebbero semplici parole. L’amore è bellissimo, anche se non si può toccare. Come l’aria. Già. L’aria non si può toccare, ma è essenziale per vivere. E lui era diventato la mia aria.
Cristiana De Sciscio
Cristiana De Sciscio
mercoledì 26 novembre 2014
martedì 25 novembre 2014
Ecco 5 motivi che spiegano perchè leggere i libri fa bene.
Vi siete mai chiesti se leggere fa bene?
Oggi vi portiamo 5 motivi per cui leggere fa bene al cervello
1. Vi rende più analitici come si ha bisogno di allenare i muscoli, allo stesso modo si ha bisogno di allenare il cervello. Una ricerca dell’Emory University negli Stati Uniti ha mostrato che, dopo aver terminato la lettura di un buon libro, le persone mostrano una maggiore connettività nella corteccia temporale sinistra del cervello per circa cinque giorni. Il lato sinistro del nostro cervello è responsabile della comprensione del linguaggio e del pensiero analitico.
2. Leggere un libro rende più empatici secondo uno studio condotto dagli psicologi e Emanuele Castano & David Kidd, la narrativaaiuta a leggere le emozioni degli altri. Questo studio è stato condotto su mille partecipanti a cui sono stati affidati libri diversi da leggere, di fiction e altri generi. Dopo ai partecipanti è stato poi richiesto di misurare le emozioni altrui. Lo studio ha riscontrato che chi opta per una lettura di finzione è più empatico. Secondo gli psicologi che hanno condotto lo studio ciò avviene perché i bravi scrittori trasformano il lettore stesso in autore: non dicendo proprio tutto dei loro personaggi, fanno sì che chi legge si sforzi di entrare nella loro mente e comprenderli.
3. Vi aiuta capaci di ascoltare la letteratura aiuta a sviluppare empatia e l’inclinazione a prestare attenzione ai dettagli. Questo renderà il lettore capace di notare piccoli cambiamenti di tono o di espressione dell’interlocutore quando parla con qualcuno.
4. Aiuta a dormire spesso riuscire ad addormentarsi è molto difficile, perché la nostra testa è ossesionate da molti pensieri che talvolta ci angosciano. La narrativa ci distrae da questi pensieri e ce ne regala altri, più elevati.
5. Vi può cambiarti la vita ogni lettore ha la sua personale lista di libri che ha cambiato in parte la sua vita, per questo è importante che i bambini leggano fin dalla tenera età, perché questo aiuta a formare il loro carattere.
Violini d'Autunno - Paul Verlaine
mordono il cuore con monotono languore.
Ecco ansimando e smorto, quando suona l’ora,
io mi ricordo gli antichi giorni e piango;
e me ne vado nel vento ingrato che
mi porta di qua e di là come fa la foglia morta.
“Dopo di me non sarà più la stessa cosa, fidati…
Non ho nessuna pretesa.
Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, i miei capelli sono insignificanti.
Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te.
Come faccio ad esserne certa?
Ti sei guardato in giro?
Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura.
Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici.
Non mi innamoro mai, tranne una volta.
Ti parlo, ti parlo tanto.
Ti ascolto, ti ascolto tanto.
Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo.
Lecco le tue dita e arrossisco.
Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me.
Mi sforzo di capirti.
Sono la tua amica con la gonna troppo corta per non provare un brivido.
Ti faccio impazzire.
Forse non mi ami ma io so di averti fatto impazzire.
Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, le mie perversioni, i miei occhi simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro.
Tu sei pazzo di me.
Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno.
Vattene, tanto mi sognerai per sempre.
Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda.
Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me.
Magari non mi ami, ma questo non vuol dire niente.
Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io.
E se la trovi mandala via, perché non sono io.
Pentiti tra qualche mese e sappi che quelle come me amano così tanto da non essere capaci di perdonare.”
—Susanna Casciani
Non ho nessuna particolarità. Gli occhi sono marroni, non ho mai la risposta giusta al momento giusto, i miei capelli sono insignificanti.
Dopo di me, però, non sarà più la stessa cosa per te.
Come faccio ad esserne certa?
Ti sei guardato in giro?
Di persone che amano come me ce ne sono rimaste poche, e di questo sono sicura.
Non mi innamoro allo scoccare di ogni mezzanotte di sabati sera alcolici.
Non mi innamoro mai, tranne una volta.
Ti parlo, ti parlo tanto.
Ti ascolto, ti ascolto tanto.
Faccio l’amore piangendo e ridendo insieme. Forte, fortissimo.
Lecco le tue dita e arrossisco.
Penso a una serata tutta per noi e mi pervade quel senso di felicità che non mi apparteneva da molti anni, da quando ero piccola e mio padre e mia madre si baciavano davanti a me.
Mi sforzo di capirti.
Sono la tua amica con la gonna troppo corta per non provare un brivido.
Ti faccio impazzire.
Forse non mi ami ma io so di averti fatto impazzire.
Con tutti i miei capricci, i miei sensi di colpa, le mie voglie, le mie perversioni, i miei occhi simili a tanti altri occhi ma così spesso languidi da volerci nuotare dentro.
Tu sei pazzo di me.
Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno.
Vattene, tanto mi sognerai per sempre.
Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda.
Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me.
Magari non mi ami, ma questo non vuol dire niente.
Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io.
E se la trovi mandala via, perché non sono io.
Pentiti tra qualche mese e sappi che quelle come me amano così tanto da non essere capaci di perdonare.”
—Susanna Casciani
C'è ancora chi si crede intelligente, solo perché è acculturato e possiede... (Aforisma)
C'è ancora chi si crede intelligente, solo perché è acculturato e possiede particolari doti intellettive. L'intuito, l'empatia e l'umiltà, non si studiano. La percettività è un dono, e la coltura un mezzo per diffonderlo. (Moreno Dangelo)
Decise che lo avrebbe baciato….
Quella sera, e chissenefrega se poi non l’avrebbe richiamata. Un bacio non aveva mai ucciso nessuno, pensò. E lo fece. Gli lasciò le labbra e il loro sapore. Ma quel morbido contatto le diede il tormento tutta la notte. Si sfiorò le labbra per ore e si accorse che invece sì. Un bacio può uccidere. Non mentre lo dai. Ma dopo. P. Felice
lunedì 24 novembre 2014
Sono pochi anzi pochissimi…
Gli uomini che ti “spogliano” l’anima, che ti leggono come un “libro” che racconta ogni giorno un emozione, una lacrima o un sorriso. Ma è anche vero che le vere donne sono sempre meno. Troppe si accontentano di complimenti “banali” e confondono l’essere femmina con l’essere donna tanto da lasciarsi spogliare in un letto di falsa apparenza. Se un uomo è davvero preso per lui sarai sempre sempre bellissima e non importa se avrai scarpe basse o tacchi a spillo, per lui sarai quella “diversa”, quella unica e soprattutto quella che fa la differenza tra l’essere femmina e l’essere una vera donna.
“Il problema è che guardi sempre indietro…..
Pensi troppo al passato. Dovresti imparare a camminare con lo sguardo fisso sul futuro. Il passato oramai è passato. Non puoi cancellarlo, tantomeno cambiarlo. Quindi cosa risolvi continuando a pensare a quell’oscuro presente? Prova a guardare al futuro, magari ti sorride e te ne innamori. Hai sempre avuto paura del buio, perchè allora continui a camminare dritta in un corridoio oscuro senza fine? Trova quel cazzo di interruttore e accendilo, una volta per tutte. Dai luce al tuo futuro e dimentica il buio nel quale eri cascata, perdendo una parte di te.”
— Cristiana De Sciscio
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