giovedì 27 novembre 2014

Avevo solo cinque anni quando, per la prima... - Cristiana De Sciscio

Avevo solo cinque anni quando, per la prima volta, chiesi a mia madre -Cos’è l’amore?- Lei mi rispose semplicemente -Una cosa bellissima. Non si può toccare. Ma lo si può sentire.- Mi spiazzò con quella risposta. Come può essere bellissimo qualcosa che non possiamo toccare? Tipo l’aria. L’aria non possiamo toccarla, ma non diciamo mica che è bellissima. A dieci anni feci la stessa domanda a mia sorella maggiore. Lei mi rispose -L’amore non sempre esiste. La maggior parte delle volte ci riempiono solo di cazzate. Non credere a chi ti dice -ti amo-. Credi a chi dimostra di tenerci davvero a te. Ma oramai nessuno ama. Tutte prese per culo. Non innamorarti mai.- Zitta. Non riuscii a pronunciare una solo parola. Penso che mia sorella odi l’amore. Ma io continuai a credere in quello che mi disse la mamma tempo fa. Volevo crederci, nell’amore. Iniziai il primo superiore. La professoressa di religione volle cominciare la lezione parlando dell’amore. E la prima cosa che disse fu: “L’amore non si descrive a parole. Ti innamori per caso. Non decidi ne di chi, ne quando. Succede e basta.- Un’altra batosta. Basta. Ero troppo confusa. Forse, ognuno aveva una propria filosofia sull’amore e io dovevo ancora scoprire la mia. A quindici anni conobbi un ragazzo. Solo con lui capii veramente cosa fosse davvero l’amore. I suoi occhi incastrati nei miei erano amore. Le sue mani incrociate alle mie erano amore. I suoi baci. I suoi sorrisi. I suoi abbracci. La mia filosofia sull’amore era il suo nome. E forse avevano ragione un po’ tutti. Per descrivere l’amore non basterebbero semplici parole. L’amore è bellissimo, anche se non si può toccare. Come l’aria. Già. L’aria non si può toccare, ma è essenziale per vivere. E lui era diventato la mia aria.

Cristiana De Sciscio

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